Archivio mensile:Ottobre 2013

kiss

Apri la tua coscienza, guarda nel vuoto, fai entrare il mondo, attraverso il cuore, sii prudente, ma sempre sorridente, sii amorevole, ma sempre rispettosa, inchinati al tuo spirito, fallo fluire attraverso la tua musica, che sia espressa in tutto, che possa servire, non denutrire, ascolta lo sfiato della metro, come una voce, tutto parla, e quando vai a letto, ricorda e rifletti, per l’elaborazione dei tuoi sogni. Kiss

bacio

bacio

awakening

Non chiamate il risveglio, crisi. Il risveglio è vero, ci mette in crisi, ma non si chiama crisi. Tutto ciò che ci circonda porterà cambiamento, perché finito. Non vi parlo del petrolio, come non mi avventuro nelle coltivazioni di banane, ma anche quando faccio colazione, o quando giro per le strade, inavvertita è quella voce che necessita parlare, desidera raccontare, raccontare di una bottiglia sotto i riflettori, pulita, in perfetta forma, ma che dopo essere consumata, diviene rifiuto, questa è la reale domanda. Noi ci riflettiamo su ciò che incontriamo, che sia un seme, un albero,  il genere umano è uno specchio spugna, che assorbe quello che lo circonda. Crisi non è cambiare angolazione, per amore dei futuri, questo è cambiamento, crisi è ostinarsi a cercare una soluzione, a un sistema finito. Multinazionali del consumismo, non potete combattere un cambiamento, che non dipende dal consumatore, ma dall’era che viviamo. Costruzioni in esubero, lo stesso impegno ora, dovrebbe essere messo nel verde, colore della speranza, del Natale, colore delle foglie, di cui noi, noi collettivo, rappresentiamo il fusto, radicata parola saggia e altruista. Invidia, sentimento ostile, quanto stupido, siamo invidiosi di una forma, dimenticando la perfezione dell’amore, e dei suoi benefici, stentiamo di perseguire le impronte di Hollywood, ma siamo spiazzati dalle foreste, dai deserti, dai vasti orizzonti. Stiamo risentendo il suono dalle fontane, è questo non è possibile bloccarlo, perché anche quando, il mare urlerebbe più forte, le dighe irromperebbero, proprio come i profughi nei rifugi. Siamo investiti, da una forte, luminosa, energia, il sistema, il cane drago, vogliono allontanarci tutti dalla vera consapevolezza, ma vi assicuro non è possibile, non bastano notizie terribili, film a carne viva, e spot intelligenti fatti dall’ignorante. Tutto ciò che vedremo, sarà ciò che sentiremo, proprio com’è l’esigenza di porre un rimedio ai rifiuti, smascherare la stessa parola. Causa effetto, Azione reazione, rimangono, e rimarranno sempre il battito della vita, che sia una goccia di pioggia, che sia un cerino accesso, il popolo, il mondo, il pianeta ha bisogno oggi, di servi, la chiamata è rivolta ad ogni singolo, che confida nel prossimo.

showcases dried

Questa mattina riflettevo se il mio vero obbiettivo fosse quello di consigliare, la risposta forse più aderente al mio essere, forse è quello di condividere. Condividere tutto, dalla scoperta alla conoscenza, non avere eccessivi segreti, se non condivisi, forse condivisione dell’intimo, tradotto visione pubblica. L’humus dei mie scritti nasce proprio dall’esigenza di raccontare la visione attraverso l’arte. Ho appreso il giusto per quello che ho voluto vivere, per quello che mi permetteva di mantenere dei canoni di libertà. Quando ho incontrato, mi sono interfacciato, non volendo insegnare, ma semplicemente mostrando una via. La strada da me intrapresa, è un sentiero dove anche le cose apparentemente immobili, esprimono un’idea, un divenire per quello che permette di continuare a respirare attraverso l’immaginario collettivo. Non sento pensieri estremisti, mi sono abituato a trovare, dentro le gallerie d’arte, i punti mille, dentro i locali storici, i club privè. Una cosa però non mi vuole garbare, è l’avidità dei proprietari d’immobili vari. Credetemi, assicuro nessuna rivendicazione contro nessuno, anzi un invito rivolto a tutti coloro, che credono in una comunicazione, che può essere veicolata, anche attraverso di un cesto di frutta, ma organizzato con amore. Avidità perché? Perché la maggior parte hanno permesso che l’inquilino chiudesse bottega, senza poter trovare accordo alcuno, molti sono stati i casi a mio avviso, ma ognuno con le proprie ragioni, non oso sindacare. Però io sento avidità, a non riconoscere anche riconoscenza nei confronti di quei mattoni che hanno dato alloggio alle sicurezze dei proprietari. Mentre vedo solo avidità, non c’è bottega sfitta con dentro  semi di fallimento, un aspro frutto, lasciato andare a folli richieste. Mi piacerebbe se un giorno, ci fossero vetrine che infondessero coraggio, amore, e ancora molta voglia di fare. Se hai delle vetrine, non lasciarle appassire.

see

Quando c’è qualcosa che non va, si pensa sempre che l’origine sia proprio vicino, esempio: ci si arrabbia col posteggiatore, o con il lavavetro, col banconista, e il banconista chiede con sfrontatezza lo scontrino, ci si incontra con un ciao beddu. Sono tutti più arrabbiati, senza a mio avviso conoscerne le vere cause. Come in un rapporto andato male, ci si illude di essere arrabbiato col compagno o compagna, così arrivati oggi alla crisi, si pensa sempre alle colpe degli altri, e mai si pensa che tutto sia stata una reazione, un’approvazione. Bisogna perdonarsi per gli errori commessi in passato, e bisogna rimediare, non bisogna arrabbiarsi con chi si incontra, noi miseri esseri, possiamo solo confidare sulla nostra forza interiore, che ci possa sorreggere soprattutto nei momenti meno felici, che ci possa fare riscoprire quanto vicini nel vivere siamo tutti. Ognuno da storie differenti, ognuno con educazione differente, ognuno però, con lo stesso sentire, dobbiamo tornare cuori pulsanti, vedere tutto attraverso il cuore.

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