La “sapienza analfabeta”, come la chiamerebbe il grande gesuita, antropologo, Marcel Jousse (La sapienza analfabeta del bambino, Libreria Editrice Fiorentina 2011, ma il testo originale è databile all’incirca alla seconda guerra mondiale), espressa dal suono prodotto dai campanacci indossati dai “pii bovi”, così li avrebbe chiamati l’altrettanto grande poeta Giosuè Carducci, che a loro dedicò un componimento dal titolo “Il bove”, rappresenta parimenti un’arte inconsapevole… o “involontaria”… in tali condizioni queste immagini e i suoni prodotti hanno un ruolo terapeutico su di noi, alla stessa stregua di un “pharmakon”, come direbbero gli antichi filosofi, capace di agire sul “soma”, corpo, e sulla “psyche”, anima, capace, come direbbe il sommo Platone in “Timeo” (47d-e), di riordinare il giro interiore dell’anima, qualora si fosse disordinato, e renderlo conforme a sé stesso. (Maurizio Militello)
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Respect the ocean
Illustrazioni di un soggiorno sulla terra. Dovremmo tutti cooperare per la costruzione di un mondo più vivibile, l’umanità è affamata di realizzazione. Utilizzare, detesto lo sfruttare.
Presidente Mia, Bud, scusate, ma perché devo fare finta di stare bene in mezzo a persone che sopravvivono di miserie? Perché diventa così difficile per certuni accettare la diversità? Sarà la nevrosi dei lavori sotto casa, mi manca il silenzio della quiete, purtroppo credo che questa manovra progettuale abbia dato alibi a quanti ancora oggi non hanno compreso il passaggio. Tutti abbiamo il cuore in sussulto, ma pochi riconoscono quello che realmente sta avvenendo. Conosco, riconosco l’alito dei boschi notturni, il suono quando tutto è in armonia. Mi piace la luce del fuoco, resterei incantato per ore a fissare lì, tutto è luce, si riempie da una fessura.
offending art
Il cuore batte forte, ignoranza abissale inonda. Stiamo vivendo un mondo senza regole né codici. Offeso come cittadino, impiegano tali risorse per cosa? Mi sento con la testa in confusione, una strana sensazione. Non ho avuto la forza di rispondere alle numerose telefonate, emozionato e grato per l’affetto inestimabile nutrimento dell’anima. Voglia di piangere, non me ne vergogno, spero presto liberarmi da questo disorientamento. Ancora mi chiedo se è stato tutto vero. Dover sempre dare spiegazioni non è sempre facile, provare imbarazzo per una violazione subita. Non desidero armi in casa mia, non sono un criminale. Mi rimane impresso un gesto importante, dopo aver consegnato i documenti, sono uscito fuori in terrazza con la mia solita tazza di caffè, un sole caldo e luminoso riempiva la giornata, e l’agente mi ha chiesto di indossare la mascherina, ed io ho risposto, perché se siamo anche a distanza, e lui mi ha risposto, per favore. Mi sono commosso, mi sono messo la mano sul petto, sono rientrato a casa, e ho indossato la mascherina. Il problema di oggi non sono io, nemmeno la polizia che veramente da quando sono nato è la mia croce involontaria, il vero problema è questa società figlia dell’infelicità. Amo tutti, e quel poliziotto con pochi gesti anche se il caso era troppo fuori luogo, mi ha colpito. Vorrei non fosse accaduto niente, e non sono arrabbiato con nessuno, la documentazione serve solo a testimoniare quanta decadenza stiamo tutti vivendo.
Reflection of chaos
Riflesso del caos – Quanti stili, epoche, storie, convivono in questo spazio non saprei definire, l’unica cosa che posso realizzare è l’isolamento dal rumore. Scandire del suono che cigola nel silenzio, boccheggiare del sogno, l’onirico che ci prende per mano accarezzandoci fino alla più tenera età. Salire sul tavolo, pianta del piede sente consistenza del legno, marmo ascolta il racconto, sintesi del primo scatto. Memoria nel vento, respira la pietra, spirito del ricordo futuro. Volti non fummo per essere fumo, generosità genera umanità. (Casa Museo sotto l’Etna)
stop demolitions
Demolizione processo di disumanizzazione, azione che prevede la distruzione, fuori dalla mia visione. Reggere macerie, veleno nelle arterie, polvere penetra nelle vene. Non distruggere niente, apparteniamo alla vita che tutto trasforma. Sentite il vento, il mare, la montagna, e pregate perché quello che si sta compiendo è molto grave. Macabro progetto, crimine per me demolire l’ospedale Santa Marta, ingiusto. Corso Martiri della Libertà attende da sempre il suo verde urbano. Governanti sembrano ignorare l’etica, raggirare il buon senso. Catania (Uso e Riuso della Materia)
The house under the volcano
Dove trovi l’inizio, una fine attende. Foglie cantano al vento, quelle secche applaudiscono la terra, poesia ammirarle planare dolcemente. Hai capito amore, un padre intona al figlio, l’orecchio si indirizza al dolce sentire. Passeggiano persone, spaesate, innamorate nella solitudine, alcune si sono incontrate. Sono felice, ho fatto dono del mio cuore, liberazione. Non riesco a mantenere con discrezione un forte eccitamento, felicità. Ricchezza ritrovo in storie abbandonate, le adotto, nel loro osservare trovo gratificazione.
social house contemporary artist
Mangerò della mollica di pane, o forse bevendo del latte eviterò che mi feriscano, era un problema l’aver ingerito chiodi dal pavimento. Un sogno che al risveglio rimane lucido nell’odore del caffè.
Archivio Fotografico Alessandra Saccà +39 339 5384815 www.alessandrasacca.com
social world
Mondo Sociale, Energia del Natale, Presenza Risiede, Memoria Vibra. Il sole splende, l’aria è nuova. Riflessioni sul coraggio, mi sento in un mondo occultato. Specchi riflettono luce, ingrandiscono spazi, capovolgono parole, custodiscono segreti. Una nuvola sopra la mia testa, poche gocce in riva al mare, sabbia luminosa disegna il vento.
Artist studio house
Archivio Fotografico Alessandra Saccà +39 339 5384815 www.alessandrasacca.com
Vasi di conoscenza liberi di manifestare luce. Incontro consapevolezza planetaria. Una bambina spaventata corre gridando a sé l’attenzione del padre, un cane che non è Mia, torna al suo posto. Bisogna essere presenti, non assentarsi dalle sfumature decisive.
eyes and roots
Occhi e Radici. Ho cambiato panchina, ciao Emanuele, Luigi era un bravo ragazzo, ancora lo penso.
Macchine ruotano intorno, alcune hanno le ruote sgonfie, altre motori rombanti che sfrecciano insieme alle scure moto. O guarda un cucciolo, gli si è drizzato il pelo, Mia è convinta che tutti debbano usare l’amore per comunicare. Alberi che siete belli, voi ci guardate dalla nascita alla morte, ascoltate i pensieri, li traducete, puliti sotto forma di respiro, ne parlate col vento, foglie ne ascoltano il sortilegio. Mercato del passaggio che quotidiano disegna.