feeling

Non utilizzo una penna d’oro per narrare le mie sensazioni. Non risponderei mai a nessuno di non voler parlare, confido che l’ascolto sia un dovere, e che l’espressione di ciò che risiede nel profondo, sia un diritto. Credo che nel momento in cui, il singolo si rifugia dal singolo, e non nel singolo, prende forma una solitudine malsana. Il mettersi in gioco, il saper giocare, come il saper ascoltare, non trasgredendo le distanze, come in un campo da gioco, permette di vincere una partita comune, in nome della libertà. Libertà, non di fare ciò che si crede, ma di uscire ciò che risiede, lasciando che sia la luce, e tutto il respirato a tradurre il nuovo rincontrato. Il vento sussurra sotto voce, l’anima urla, urla desiderio di evadere da quei confini nati dall’inganno in una falsa emozione, un’illusione di piacere che non nutre. Il piacere quando è vero, è nutrimento, il piacere quando è vero è condivisione di un istante, che viaggia nello spazio, resta nel tempo. Molti echi di mostri sono stati liberati, e allo stesso tempo ancor di più sono le farfalle, le loro ali fragili e colorate sono simbolo di libertà. Per ogni mostro, esistono innumerevoli angeli belli, questa è la mia fede. Gli angeli belli, vivono nutrendo il prossimo di speranza, speranza che non vive in divise apparenti, ma in tempi presenti, ama per il domani, sempre pronta a porgere le mani. Insegna, ricordando la natura nella sua apparente semplicità. Dal fiore, dal nettare, dall’ape, dal tramonto a tutte le innumerevoli nuove albe, che avverranno.

sentimento

sentimento