007 NEW YORK


Imprints New York 2007

 

Roma, 16 febbraio 2007 ore 11.00.

Da domani 68 giorni a New York – Progetto Imprints

Le mie riflessioni:
Devo molto alla mia città, che ha bisogno di sognare, perché privata di tutti i sogni,     perché presente nel sogno, ma solo come comparsa, quasi dimenticandosi che è proprio    Lei ad essere la finanziatrice di quell’illusione regressiva che ostenta imperterrita a tener  la regia di cui dovrebbe essere serva. Ringrazio la mia città che, unico contributo donatomi, è nata dal solo cuore. Ringrazio la mia città perché mi ha educato, voluto bene, mia ha sopportato per certi versi, ma che in sostanza già mi manca. La mia città: quanti ricordi, quante storie, storie che rappresentano e che combatterono per un nemico comune, che oggi cambia abito, maschera ma che è presente ormai in parte del nostro essere. Grazie alla mia città per avermi lasciato tanta eredità. Grazie, cercherò di investirla scrupolosamente, ascoltando il vento.

street art claudio arezzo di trifiletti progetto imprints new york 2007

Tele, flire, nastro adesivo, e Credo.

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 Canal Street

STREET ART CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI IMPRINTS NEW YORK 2007

 34 TH STREET

STREET ART CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI 2007 IMPRINTS NEW YORK

PARK AVENUE

STREET ART CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI 2007IMPRINTS NEW YORK

40 TH STREET “WALL STREET”

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PARK ROW “BROOKLIN BRIDGE”

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CENTRAL PARK

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LEXINGHTON AVE

IMPRINTS NEW YORK

 

STREET ART CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI 2007 IMPRINTS NEW YORK

ENRI LA FONTE “Ancora dentro il cuore, conosceva tutte le lingue, era italiano”

STREET ART CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI 2007 IMPRINTS NEW YORK

NICK DADDAZIO “Mi ha donato una cravatta da dipingere”

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TIMES SQUARE

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DIANA CARULLI “Lei parla anche con gli scoiattoli”

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BROADWAY

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Imprints New York 2007
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34 Th. Street
Park Avenue
Wall Street
Park Row
Central Park
Lexinghton Ave
Times Square
Hunter College
Broadway
Columbus Circle

Domenica 8 Aprile 2007 “La Sicilia”
I segni indelebili del cammino.
Di Assia La Rosa.

Artista Etneo a New York.
Raccoglie su lenzuoli le orme dei passanti per una mostra.

È dall’altra parte del mondo, ma si trascina dietro Catania.
Va in giro per New York con una spilletta con su scritto “feeling is believing”, stende lenzuola nelle strade più strategiche e aspetta che la gente vi passi sopra per lasciare delle “Imprints”. E questo è anche il nome della mostra che racchiuderà a breve le opere dell’artista catanese Claudio Arezzo di Trifiletti, che sta realizzando il suo progetto creativo e culturale oltreoceano: “Quando noi camminiamo lasciamo segni indelebili e, attraverso le vibrazioni, trasferiamo energia- spiega- e per questo che in questi giorni, nella Grande mela sto stendendo delle lunghe tele sui marciapiedi per cinque ore circa , ungendogli con diverse misture. Le tracce che si andranno sovrapponendo creeranno così delle immagini, che cercherò di rendere visibili agli altri. “Quando adagia il lenzuolo per strada, inizialmente le persone non capiscono:” Poi accendo incensi, stringo le mani, guardo, sorrido, comunico con gesti e poi a tutti quelli che salgono sopra la tela porgo l’invito per l’Evento, dove c’è scritto in inglese: ” Perfavore non fermare questo progetto, desidero usare l’Arte come mezzo per raggiungere la pace! Non parlo inglese e vengo dalla terra del vulcano Etna, la casa di Sant’Agata, la culla di molte razze e di culture. Nella mia visione questi teli testimoniano l’unione di tutti “. Questa filosofia, impregnata di significati e colori, verrà racchiusa dentro una quarantina di quadri, che saranno messi in mostra dal 9 al 22 Aprile presso “Casa Sicilia” al trentaseiesimo piano dell’Empire State Buiding.
Il primo lenzuolo Claudio l’ha steso — dalle otto del mattino fino alle 17 di pomeriggio — a Canal Street ( i quadri prenderanno i nomi delle strade), e da lì è nata la prima creazione generata dalle impronte di migliaia di “Anime” . La seconda tappa è stata invece quella della Trentaquattresima strada, dove altrettante persone sono passate, con i loro piedi, con le loro storie, con i loro racconti simbolici. Entrambi le opere hanno le influenze della metropoli, della gente che rincorre il tempo, dello smog, del caos da scomporre e ricomporre: “Invito tutti a far parte di questo progetto — conclude Arezzo di Trifiletti, che per l’occasione ha creato un blog’ dove racconta la sua esperienza — ricchi, poveri, neri, cinesi, italiani, americani, tutti sono parte dello stesso mondo, tuti camminano sopra queste lenzuola e devono essere testimoni di questa epoca con il loro messaggio”. In ogni caso, anche quando davanti al suo Please…”,qualcuno rimane indifferente e con il silenzio contribuisce a dare un’altra pennellata al più grande quadro della vita.

Grazie a: Elisa Toscano, Silvia Raimondo, Pierona, Giovanni Murabito, Paola Noto, Silvio Ontario, Massimo Bruno, Marco Scapagnini, Alessandra Famoso, Antonio Mattalliano, Flò, Diana Carulli, Nick Daddazio, Delia Barbagallo, Enrico Grimaldi, Ester e Gaspare Amodeo, Giuliano, e molti altri che non ricordo il nome, ma sono sempre presenti.
Thanks a tutti coloro che mi hanno incontrato, accolto, voluto bene, seguito nei gesti.

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